La terza puntata di Libero Cinema Magazine, il video-magazine che accompagna le tappe delle 16a edizione di Libero Cinema in Libera Terra, ha aperto una riflessione sul ruolo fondamentale che la cultura deve avere nel disegnare una visione positiva che possa guidarci nel processo di recupero post pandemia. Il cinema è uno degli strumenti a servizio di questa riparazione, proprio per l'attenzione e per la relazione che attiva con i luoghi e con le persone.
Tra gli ospiti anche Roberta Franceschinelli, Project Manager di Fondazione Unipolis che ha parlato del tema a partire dal percorso di culturability, il programma di Unipolis dedicato alla rigenerazione, e dall'azione dei centri culturali, che sui territori attivano e accolgono la comunità in ogni sua componente.
“Quello che io vedo svilupparsi di nuovo nei luoghi della cultura che hanno dato vita a questa sorta di scena culturale autonoma, ci sono aspetti diversi: la tendenza all'inter e alla multidisciplinarietà tra le arti, l'ibridazione anche con altri settori extraculturali, extrartistici, l'ingaggio dei fruitori che partecipano alle attività con percorsi laboratoriali, programmi di formazione, attività di aggregazione e attivazione dei contesti di riferimento. La contaminazione tra la dimensione sociale e quella culturale, una tendenza a non tenere divisi ma a mettere insieme produzione, fruizione, aggregazione. E proprio questa dimensione aggregativa, unita a quella produttiva e distributiva, caratterizza credo in maniera molto nuova i luoghi della cultura di cui mi occupo".
Libero Cinema Magazine è la novità di quest'anno di Libero Cinema in Libera Terra: una piazza virtuale che ospita le interviste e le conversazioni del Festival con lo sguardo rivolto al dialogo tra cinema, immagini in movimento, e la realtà in cui viviamo. Cinque appuntamenti in cui si parla di: il cinema entra a scuola, le terre dei fuochi, cultura per la rigenerazione, pianeta terra, l'immagine mancante. Tutte le puntate rimangono disponibili sulla pagina dedicata.