Clean Cities: la tappa di Perugia è un'occasione per riflettere

24 FEB 2023

​​Legambiente presenta la scheda città Perugia 2030, l'approfondimento realizzato in occasione della tappa locale di Clean Cities, la campagna itinerante dell'associazione ambientalista che fa il punto sulle politiche cittadine per la riduzione dell'inquinamento atmosferico, la mobilità sostenibile e il trasporto pubblico, e in favore del ridisegno dello spazio urbano per una città a misura di uomo. La scheda costituisce un focus sui principali indicatori urbani di mobilità, strumenti e proposte per trasformare Perugia in una vera clean city, inclusiva e sicura per tutte e tutti, entro il 2030.

Mal'aria. Già diffusi nel precedente rapporto Mal'aria di città, i dati relativi alla qualità dell'aria evidenziano che l'inquinamento dell'aria non è percepito come un problema e quindi si fa poco per ridurlo. Nel 2021 i valori medi sono tutti superiori ai nuovi valori limite che stanno per essere adottati con la nuova direttiva europea sulla qualità dell'aria: per il 2030 il PM10 dovrà essere ridotto del 3%, il PM 2,5 del 17%. “Anche se non abbiamo ancora a disposizione gli ultimi dati del 2022 sul biossido di azoto, sappiamo che comunque saremo certamente anche per questo inquinante sopra il limite massimo di concentrazione consigliato dall'organizzazione mondiale della sanità – dichiara Maurizio Zara, Presidente Legambiente Umbria – quindi oltre ad agire sugli impianti di riscaldamento per ridurre le polveri fini occorrerà intraprendere azioni decise anche per ridurre drasticamente le emissioni da trasporti". 

Traffico e incidentalità. Con 75 auto ogni 100 abitanti, Perugia e l'Umbria si confermano tra le zone più motorizzate al mondo. La presenza di tante auto è resa sempre più evidente anche dal problema della sosta selvaggia, e oramai con gli spazi urbani completamente occupati da auto in sosta o in transito, rendendo difficile e insicura ogni altra forma di mobilità come muoversi a piedi o in bicicletta.  

Pesanti quindi le conseguenze (morti e feriti) degli incidenti stradali, che risultano di 3,38 ogni 1000 abitanti, la maggior parte dei quali (70%) avviene su strade urbane, eppure il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale si propone di dimezzarli entro il 2030.

Trasporto Pubblico. Teoricamente sarebbe ancora discreta l'offerta e l'uso di mezzi pubblici, anche se decisamente inferiore a quanto si osserva in analoghe città europee. Oggi solo 30% dell'offerta di Trasporto Pubblico è elettrica, grazie non solo ai treni, ma anche alle scale mobili, agli ascensori e al minimetrò. Se ben sfruttata poi Perugia sarebbe dotata di una buona offerta ferroviaria (6 stazioni cittadine ed una dozzina nei Comuni confinanti), ma come sappiamo non è mai stata pensata per fornire un vero servizio di trasporto urbano, come metropolitana di superficie, restando quindi del tutto inefficace nello spostare la mobilità locale che oggi è tutta spostata sull'uso dell'auto (come sappiamo oltre il 90% del traffico stradale sull'area del cosiddetto nodo di Perugia è traffico locale). Vedremo quando sarà realizzato il nuovo Bus Rapid Transit, che però da solo difficilmente cambierà questo quadro. Totalmente negativo, invece, il dato sulla sharing mobility che è praticamente pari a zero. 

Città dei 15 minuti. “In base all'indice di prossimità basato su DATI OPEN ed elaborato da DEDA NEXT, solo il centro di Perugia è a 15 minuti – prosegue Zara – ma l'indice di prossimità è ben peggiore per la scuola". L'indice di prossimità è uno strumento utile e immediato per ripensare la città, mettendo al centro le persone e le loro esigenze: entrando nella mappa interattiva di Perugia si ottiene una fotografia di quanto sia oggi “15 minuti". L'indice “misura" il tempo a piedi dalle abitazioni ai diversi punti di interesse: alimentari, ristorazione, istruzione, salute, banche e poste, verde pubblico, intrattenimento, commercio. Questo strumento è destinato ad amministrazioni, urbanisti e cittadini e serve a dare informazioni utili a pianificare il cambiamento, disegnare nuovi percorsi ciclabili e pedonali, avvicinare i servizi e semplificarne l'accesso, ridurre le disuguaglianze e migliorare la coesione sociale, dando valore a una nuova dimensione sostenibile di vicinato. 

Tra le altre criticità da segnalare, spicca sicuramente il capitolo del Piano urbano della mobilità sostenibile, PUMS approvato ormai nel 2019, ma i cui buoni enunciati stentano a concretizzarsi. Non solo progredisce troppo lentamente l'offerta di percorsi ciclabili in ambito urbano (siamo al 40% dall'obiettivo stabilito) ma anche la qualità di questi percorsi è molto discutibile con percorsi poco pensati per essere veramente efficaci. “Nessuna delle zone 30 individuate dal piano è stata realizzata", prosegue Zara, “salvo quella appena abbozzata del Bellocchio e peraltro nemmeno completata, anche se la speranza è che si dia almeno seguito al bel progetto designato per Ponte San Giovanni, finanziato nell'ambito del progetto PINQUA. La moderazione della velocità è misura indispensabile non solo per incentivare la mobilità ciclopedonale, ma anche e soprattutto per ridurre la gravità degli incidenti stradali. Con il ridisegno dell'80% delle strade e piazze si possono favorire gli spostamenti ciclopedonali, le zone scolastiche e affermare l'abitare di prossimità, la città dei 15 minuti". 

Insieme alla campagna itinerante viaggia anche il progetto MOB – movimento in rivoluzione della Fondazione Unipolis, in partnership con Legambiente. L'iniziativa – presentata all'I.T.A.S. “G. Bruno" da Francesco Moledda, project manager della Fondazione - ha come obiettivo l'engagement dei giovani tra i 16 e i 21 anni, che si sfideranno in un grande torneo nazionale dove vincerà chi si muoverà in modo sostenibile e saranno poi impegnati nella definizione di interventi per rendere la mobilità della propria città più sostenibile ed efficiente.​​ 


Info



Attività