Terra Mia – Coltura | Cultura

21/03/2022

21 marzo 2022: XXVII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Fondazione Unipolis sostiene anche quest'anno la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera, giunta alla sua ventisettesima edizione. Un periodo lungo che ha reso protagonista una vasta rete di associazioni, scuole, realtà sociali in un grande percorso di cambiamento dei nostri territori. La Giornata è da qualche anno anche riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell'8 marzo 2017.

Innumerevoli sono state le iniziative, i percorsi di cambiamento proposti e realizzati in questi anni: beni confiscati, memoria, educazione alla corresponsabilità, campi di formazione e impegno, accompagnamento delle vittime e di chi ha fatto scelte forti di allontanamento dal contesto mafioso, formazione scolastica e universitaria, sono solo alcuni degli snodi più importanti dell'impegno collettivo di questo quarto di secolo.

In questi anni anche le mafie hanno modificato il loro modo di agire, rendendosi in alcuni casi più nascoste ma più invasive e pericolose per le nostre comunità e la nostra economia. Dunque, l'azione contro le mafie e la corruzione è un'azione che si deve rendere innovativa, capace di leggere la complessità del presente, guardando le radici della storia e con contemporaneamente lo sguardo rivolto al futuro libero che vogliamo costruire.

Il 21 marzo è quindi un importante momento di riflessione, approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle storie di quelle persone.

Unipolis, insieme al Gruppo Unipol, da anni sostiene Libera e le sue iniziative e anche quest'anno sarà al suo fianco in questa importante giornata.

La manifestazione nazionale si svolgerà a Napoli luogo di cultura e di accoglienza, capace di rispondere all'emergenza criminale con iniziative sociali di ogni tipo, città generatrice di speranza. All'iniziativa sarà presente Marisa Parmigiani, Direttrice della Fondazione Unipolis.

Napoli sarà la “piazza" principale, ma la Giornata verrà vissuta simultaneamente in centinaia di altri luoghi, attraverso la lettura dei nomi delle vittime, saranno ascoltate le testimonianze dei familiari e approfonditi le questioni relative alle mafie e corruzione, nel segno di una memoria che non vuole essere celebrazioni ma strumento di verità e giustizia. Molte di queste piazze vedranno tra l'altro la presenza dei rappresentanti dei CRU - Consigli Regionali Unipol.


Lo slogan

Terra mia. Coltura I Cultura. È uno slogan che vuole unire due dimensioni di impegno, oggi fondamentali, dalle quali ripartire. 

Terra mia: per prendersi cura della nostra comunità locale e reinterpretare il nostro essere cittadini globale a partire dall'attenzione al contesto nel quale viviamo, alla nostra quotidianità.

Coltura I Cultura. La coltura nella terra, la cultura nelle coscienze. Due parole che si differenziano solo per una vocale, che ci restituiscono la necessità di un lavoro che prosegue in parallelo e tiene insieme l'impegno per il nutrimento della Terra con l'impegno per il nutrimento delle coscienze.

A partire dall'enciclica Laudato Sì, ha assunto centralità il concetto di ecologia integrale, una dimensione attraverso la quale il rispetto dell'ambiente deve coniugarsi con politiche più eque, capaci di porre le basi per una reale inclusione tra i popoli e di diminuire la forbice che vede ancora oggi una parte del pianeta sfruttarne un'altra. Si tratta di un approccio che valorizza lo scambio tra l'ambiente naturale, la società, le istituzioni e l'economia, costruendo un piano di riflessione e di azione unitario, utile a invertire la rotta.

Non si tratta di un'attenzione esclusivamente ambientale. Imboccare questa strada significa rivedere i rapporti di forza e centralità, ripensare alle forme di sopruso che quotidianamente vengono operate sull'ambiente per soddisfare un modello di consumo che non è più sostenibile, che piega i territori, i lavoratori, che omologa distruggendo le peculiarità locali, che impoverisce. Sappiamo che alla base della diffusione della cultura e della pratica mafiosa, così come corruttiva, c'è il bisogno, la mancata libertà che consente l'imposizione e l'assoggettamento. Si tratta di un sistema violento che riguarda molti ambiti e che possiamo disarmare, per recuperare sovranità, protagonismo e libertà. Dobbiamo impegnarci per comprendere a fondo tutte le forme di violenza quotidiana che viviamo nei nostri contesti, al fine di costruire risposte sociali capaci di interromperle, capaci di far crescere le radici di una cultura del cambiamento, non più procrastinabile.





Attività