Resilienza trasformativa: le proposte di ASviS per affrontare la crisi da Covid-19

05/05/2020

​​​​​​Fronteggiare la crisi da Covid-19 riorientando il modello di sviluppo e perseguendo con determinazione l'attuazione dell'Agenda 2030 in linea con il Green deal europeo, stimolare la 'resilienza trasformativa' del sistema socioeconomico e rendere il Paese meno vulnerabile a shock futuri.

Questa in sintesi la proposta che emerge dal nuovo Rapporto dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) Politiche per fronteggiare la crisi da COVID-19 e realizzare l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile", che “analizza gli effetti della crisi sui singoli obiettivi dell'Agenda 2030 e - sottolinea Pierluigi Stefanini, Presidente  dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) -  propone azioni, sia trasversali sia specifiche, a favore dello sviluppo sostenibile in tutte le sue dimensioni (economiche, sociali, ambientali e istituzionali), che potrebbero essere utilizzate dal Governo per disegnare le politiche orientate a fronteggiare l'emergenza economica e sociale, nonché per disegnare quelle per il rilancio del Paese".

Il Rapporto rileva che lo shock da Covid-19 ha un grave impatto sul capitale economico (drastica riduzione della capacità produttiva, accelerata dalla caduta degli investimenti, e quindi dell'accumulazione di capitale; caduta della ricchezza attuale e prospettica; ecc.), sul capitale umano (la disoccupazione e la sottoccupazione riducono le conoscenze degli individui; il lockdown ha un impatto negativo sulle attività formative nei confronti dei giovani, degli adulti e dei lavoratori; ecc.) e sul capitale sociale (riduzione delle interazioni; difficoltà operative per il Terzo Settore; ecc.). Gli effetti sul capitale naturale, positivi nella fase di blocco delle attività socioeconomiche, possono diventare negativi nella fase di ripartenza qualora non si adottino misure per lo smaltimento corretto di dispositivi di protezione individuali (mascherine, guanti, ecc.), per ridurre l'uso di plastica monouso nella ristorazione e nelle mense aziendali, per evitare il ricorso generalizzato ai mezzi di trasporto privati e per evitare l'abbandono dei programmi di transizione ecologica e di decarbonizzazione. 

Dal documento integrale, ecco alcune fra le azioni che aiuterebbero il Paese a “rimbalzare avanti" verso uno sviluppo più sostenibile:

  • la semplificazione delle procedure amministrative per consentire un'attivazione rapida degli investimenti pubblici
  • il ripensamento del ruolo dello Stato, a integrazione e supporto dell'azione del settore privato, per la salvaguardia dei beni comuni e la promozione di comportamenti economici orientati al benessere di tutti;
  • l'accelerazione della transizione digitale come driver per lo sviluppo sostenibile, da affiancare a misure per la conciliazione tra vita e lavoro (con particolare attenzione alla condizione femminile, che in questa situazione rischia di essere sacrificata) attraverso il welfare aziendale e lo smart working, con effetti positivi sulla mobilità e vantaggi per il clima e la qualità dell'aria;
  • considerare centrale il capitale naturale;
  • salvaguardare e rafforzare l'infrastruttura culturale, in ogni territorio e a livello nazionale, favorendo una relazione integrata fra mondi della cultura, dell'educazione e del turismo;
  • cogliere la sfida della didattica a distanza per migliorare l'accesso alla conoscenza;
  • utilizzare rapidamente, e in un'ottica sistemica, i fondi di coesione europei e nazionali della programmazione 2014-2020 ancora non impegnati dallo Stato e dalle Regioni per progetti nel Mezzogiorno.

Secondo Enrico Giovannini, Portavoce di ASviS:  “L'Italia deve decidere che direzione prendere: se proseguire su quella indicata dalla Legge di Bilancio per il 2020, molto più orientata alla sostenibilità delle precedenti, e degli orientamenti strategici dell'Unione europea o se, in nome della crescita del PIL a tutti i costi, sacrificherà i progressi fatti o programmati per i prossimi anni, primo fra tutto il processo di decarbonizzazione, la sicurezza dei lavoratori e l'equità sociale".