Un insediamento informale è un'area di insediamento umano che si sviluppa al di fuori delle normative urbanistiche ed edilizie, spesso caratterizzata da costruzioni precarie, mancanza di servizi essenziali come acqua potabile, elettricità, fognature e condizioni igienico-sanitarie gravemente compromesse. In Italia, così come in altri Paesi europei, questi insediamenti nascono dove è più forte l'esclusione sociale, in particolare in territori legati al lavoro agricolo stagionale.
Un esempio emblematico è l'insediamento informale di Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia. Nato all'esterno di un ex aeroporto militare, poi trasformato nel 2005 in un centro di accoglienza per richiedenti asilo (CARA), questo insediamento cresce ogni estate con l'arrivo di circa 3.000 braccianti agricoli, per la maggior parte migranti impiegati nella raccolta del pomodoro. Qui le condizioni di vita sono estreme: l'elettricità è ottenuta attraverso cavi volanti e generatori di fortuna, non c'è rete fognaria né raccolta dei rifiuti, che spesso vengono bruciati all'aria aperta. Le baracche sorgono senza alcuna pianificazione e i bagni sono latrine improvvisate. A queste difficoltà si sommano i problemi legati alla salute, all'accesso alle cure mediche, alla distanza dai centri abitati e alla mancanza di supporti linguistici e culturali nei servizi sanitari.
In risposta a questa emergenza sociale, grazie al progetto P.A.S.S.I. sostenuto da Fondazione Unipolis con il Bando ACT 2024, le associazioni locali Solidaunia e Scuola Fatoma hanno aperto un ambulatorio e una scuola di italiano nella vicina borgata di Borgo Mezzanone, a 15 minuti a piedi dall'insediamento. Anche la borgata, che conta poco più di 400 abitanti, vive una situazione di marginalità e carenza di servizi. Le due comunità – quella migrante dell'insediamento e quella locale della borgata – condividono bisogni e fragilità, ma anche la possibilità di costruire dialoghi interculturali e percorsi comuni di solidarietà e dignità.
L'esistenza di insediamenti informali come quello di Borgo Mezzanone ci interpella profondamente: non si tratta solo di “baraccopoli" da sgomberare, ma di manifestazioni evidenti di esclusione sociale a cui serve dare risposte strutturali, inclusive e umane.
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