“L'Agenda 2030 riconosce che tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile (economica, sociale e ambientale) sono ugualmente importanti. Purtroppo, come dimostrato in varie sedi, anche internazionali, attualmente l'Italia non è su un sentiero di sviluppo sostenibile. È dunque evidente che la prossima legislatura sarà cruciale per cambiare al più presto direzione, realizzando un duraturo miglioramento delle condizioni economiche, sociali e ambientali del Paese".
Questa in sintesi la ragione che spinge l'ASviS – Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile, nata per impulso di Università Tor Vergata di Roma e Fondazione Unipolis – a chiedere, in vista della prossima competizione elettorale, L'impegno delle forze politiche per portare l'Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile. Un documento che si articola nei dieci punti seguenti:
- inserire nella Costituzione il principio dello sviluppo sostenibile, come già fatto da diversi paesi europei.
- Dare attuazione a una efficace Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile orientata al pieno raggiungimento dei 17 Obiettivi dell'Agenda 2030, da realizzare con un forte coordinamento della Presidenza del Consiglio.
- Promuovere la costituzione, all'interno del futuro Parlamento, di un intergruppo per lo sviluppo sostenibile.
- Rispettare gli Accordi di Parigi per la lotta ai cambiamenti climatici e ratificare al più presto le convenzioni e i protocolli internazionali già firmati dall'Italia sulle altre tematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile.
- Trasformare il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile, così da orientare a questo scopo gli investimenti pubblici.
- Definire una Strategia nazionale per realizzare un'Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile che si affianchi a quella già esistente per le aree interne, rilanciando il Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane.
- Istituire, nell'ambito della Presidenza del Consiglio, un organismo permanente per la concertazione con la società civile delle politiche a favore della parità di genere.
- Coinvolgere la Conferenza Unificata per coordinare le azioni a favore dello sviluppo sostenibile di competenza dello Stato, delle Regioni e dei Comuni.
- Raggiungere entro il 2025 una quota dell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo pari allo 0,7% del Reddito Nazionale Lordo, coerentemente con gli impegni assunti dall'Italia di fronte alle Nazioni Unite.
- Operare affinché l'Unione Europea metta l'impegno per attuare l'Agenda 2030 al centro della sua nuova strategia di medio termine.
Proposte che sono nate dall'analisi che i gruppi di lavoro di ASviS hanno svolto che sono contenute nel Rapporto 2017, L'Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: una fotografia dettagliata della situazione del Paese rispetto all'attuazione dell'Agenda 2030.