Elezioni e sviluppo sostenibile: l’appello di ASviS in 10 punti

23/01/2018

​​“L'Agenda 2030 riconosce che tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile (economica, sociale e ambientale) sono ugualmente importanti. Purtroppo, come dimostrato in varie sedi, anche internazionali, attualmente l'Italia non è su un sentiero di sviluppo sostenibile. È dunque evidente che la prossima legislatura sarà cruciale per cambiare al più presto direzione, realizzando un duraturo miglioramento delle condizioni economiche, sociali e ambientali del Paese".

Questa in sintesi la ragione che spinge l'ASviS – Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile, nata per impulso di Università Tor Vergata di Roma e Fondazione Unipolis – a chiedere, in vista  della prossima competizione elettorale, L'impegno delle forze politiche per portare l'Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile. Un documento che si articola nei dieci punti seguenti:

  1. inserire nella Costituzione il principio dello sviluppo sostenibile, come già fatto da diversi paesi europei.
  2. Dare attuazione a una efficace Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile orientata al pieno raggiungimento dei 17 Obiettivi dell'Agenda 2030, da realizzare con un forte coordinamento della Presidenza del Consiglio.
  3. Promuovere la costituzione, all'interno del futuro Parlamento, di un intergruppo per lo sviluppo sostenibile.
  4. Rispettare gli Accordi di Parigi per la lotta ai cambiamenti climatici e ratificare al più presto le convenzioni e i protocolli internazionali già firmati dall'Italia sulle altre tematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile.
  5. Trasformare il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile, così da orientare a questo scopo gli investimenti pubblici.
  6. Definire una Strategia nazionale per realizzare un'Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile che si affianchi a quella già esistente per le aree interne, rilanciando il Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane.
  7. Istituire, nell'ambito della Presidenza del Consiglio, un organismo permanente per la concertazione con la società civile delle politiche a favore della parità di genere.
  8. Coinvolgere la Conferenza Unificata per coordinare le azioni a favore dello sviluppo sostenibile di competenza dello Stato, delle Regioni e dei Comuni.
  9. Raggiungere entro il 2025 una quota dell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo pari allo 0,7% del Reddito Nazionale Lordo, coerentemente con gli impegni assunti dall'Italia di fronte alle Nazioni Unite.
  10. Operare affinché l'Unione Europea metta l'impegno per attuare l'Agenda 2030 al centro della sua nuova strategia di medio termine.

Proposte che sono nate dall'analisi che i gruppi di lavoro di ASviS hanno svolto che sono contenute nel Rapporto 2017, L'Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: una fotografia dettagliata della situazione del Paese rispetto all'attuazione dell'Agenda 2030.



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