Coronavirus: fiducia in controlli e tecnologia per la ripartenza nell’indagine di Nomisma-Unisalute

15/05/2020

​L'epidemia Covid-19 non è ancora alle spalle ma, il Paese comincia a gestire i primi passi verso le riaperture. Secondo gli italiani un ruolo fondamentale sarà giocato da tecnologia e nuove soluzioni sanitarie. È quanto emerge da un'indagine realizzata da Nomisma per UniSalute nell'ambito dell'Osservatorio “Lockdown: come e perché sta cambiando le nostre vite".

Tutto parte dalla possibilità di verificare lo stato di salute proprio e degli altri: la ricerca evidenzia come il 92% degli italiani ritiene importante, se non fondamentale, un'estensione del numero di tamponi effettuati per individuare i positivi al Covid-19. Con riferimento alle azioni di contenimento della diffusione del virus in grado di garantire una sicura ripartenza, il 68% degli italiani considera determinante poter effettuare il tracciamento degli spostamenti individuali (attraverso un'app e/o il controllo dei dati telefonici), una delle misure di cui di più si sta dibattendo anche per motivi di privacy. In generale, la possibilità di ricostruire la rete di relazioni delle persone positive al Covid-19 per permettere la quarantena preventiva dei soggetti con cui sono stati in contatto e quindi contenere il rischio di contagio, è un'azione importante da adottare per l'88% dei cittadini.

La tecnologia potrebbe rivelarsi un valido alleato anche a livelli più direttamente sanitari, in particolare ampliando l'uso della telemedicina. Secondo il 61% degli italiani la tecnologia giocherà un ruolo importante nella gestione della sanità anche una volta superata l'emergenza Coronavirus. In particolare, il 67% crede che soluzioni come teleconsulto e videoconsulto siano fondamentali per monitorare le condizioni di salute di positivi o sospetti positivi al Covid-19. Gli italiani – consapevoli che il sistema sanitario del Paese nel suo complesso è sottoposto da mesi ad un forte stress – ritengono che non si possa prescindere da una maggiore integrazione tra pubblico e privato, anche in relazione all'utilizzo della tecnologia. In tal senso il 57% degli italiani pensa che possa essere importante l'aumento della sinergia tra sanità pubblica e privata per supportare la diffusione della telemedicina così come il 60% della popolazione pensa che in questo modo si potrebbe favorire la diffusione delle pratiche di teleconsulto.

 “Stiamo vivendo una fase di straordinaria complessità anche per un sistema sanitario come il nostro che da sempre rappresenta un modello anche all'estero", commenta Giovanna Gigliotti, Amministratore Delegato di UniSalute. “Colpisce positivamente la grande fiducia degli italiani nei confronti delle applicazioni tecnologiche in ambito medico, come telemedicina, teleconsulti, videoconsulti e nuovi metodi di assistenza domiciliare. In questo ambito l'integrazione tra l'esperienza della sanità privata e le esigenze del SSN può rivelarsi un modello vincente di collaborazione. Come UniSalute crediamo fortemente nella complementarietà dei due sistemi e nel supporto che può derivare dalle nuove tecnologie: telemedicina, teleconsulto e videoconsulto sono servizi a cui i nostri clienti possono accedere da tempo e siamo convinti si dimostreranno sempre più importanti per il sistema sanitario italiano", conclude Gigliotti.

“L'emergenza Coronavirus ha costretto gli italiani a compiere un avanzamento tecnologico per nulla immaginabile prima della pandemia" dichiara Silvia Zucconi Responsabile Market Intelligence di NomismaTra gli italiani è oggi forte la consapevolezza dell'importante ruolo che la tecnologia ricopre in tutti gli ambiti della vita quotidiana, e tra essi emerge quello della salute. La telemedicina ha quindi ora un canale di sviluppo aperto come mai in passato. È importante dar seguito a questa rinnovata digital attitude degli italiani con progetti in grado di proporre soluzioni semplici e concrete", conclude Silvia Zucconi.

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