Care leavers: diventare grandi senza una rete
“Non si diventa adulti a 18 anni e un giorno. Ma è quello che ci si aspetta da noi." – Carol
In Italia, ci sono ragazze e ragazzi che, al compimento della maggiore età, devono affrontare l'autonomia senza l'appoggio della propria famiglia. Si chiamano care leavers – giovani che escono da percorsi di tutela, come l'affido familiare o la comunità educativa, spesso dopo un'infanzia segnata da un'infanzia o un'adolescenza segnate da momenti di buio profondo. Quando il sistema li considera “adulti", in molti casi si ritrovano da soli a fronteggiare il mondo.
Carol, Aisha e Moustafa fanno parte del Care Leavers Network Italia, progetto dell'associazione Agevolando APS ETS. Le loro storie sono diverse, ma attraversate dallo stesso filo: la forza di chi ha dovuto crescere in fretta, e oggi chiede che nessuno debba farlo da solo.
Carol è pedagogista, ha vissuto un affido familiare che si è trasformato in maltrattamento. A 15 anni ha trovato il coraggio di chiedere aiuto. È passata dalla comunità alla vita autonoma, ha studiato, si è formata, ha costruito una nuova famiglia fatta di relazioni scelte. “Non è scontato poter parlare della propria storia: farlo è stato un percorso di cura. Raccontarsi è anche un atto politico: per cambiare il sistema, per chi verrà dopo di noi."
Aisha, dopo un'infanzia segnata dalla violenza domestica, è entrata in comunità a 6 anni. “Avevo occhi grandi e un fiocco rosa. Non ero io il problema. Oggi ho imparato ad amare me stessa, e a perdonare. Ho lasciato la scuola per lavorare e potermi garantire un posto in una struttura di semi-autonomia. Entrare nel Care Leavers Network mi ha cambiata: ho trovato una famiglia fatta di persone con esperienze simili alla mia."
Moustafa è arrivato in Italia dall'Egitto, attraversando a piedi mezza Europa. “La mia famiglia mi ha mandato via perché c'era bisogno di qualcuno che andasse a lavorare all'estero e mandasse i soldi a casa. Sono partito da minorenne, ho visto amici morire, e sono arrivato a Bologna da solo. A 18 anni ero senza casa, lavoro e documenti. Poi ho conosciuto Agevolando. Per la prima volta ho sentito che c'era un muro a cui potermi appoggiare."
Il progetto Caring is Sharing, promosso da Agevolando APS ETS in collaborazione con il Coordinamento Italiano dei Servizi Contro il Maltrattamento e l'Abuso all'Infanzia (CISMAI) ETS e sostenuto da Fondazione Unipolis con il Bando ACT, lavora proprio in questa direzione: dare sostegno concreto ai percorsi di autonomia dei care leavers, offrendo spazi, relazioni, ascolto e diritti.
“Molti di noi non sono più immersi nei percorsi di accoglienza, ma continuiamo a parlarne per lasciare qualcosa a chi verrà dopo. Perché, se non è la famiglia, deve essere lo Stato a garantire tutela, ascolto e possibilità." – Carol
Il 18 marzo, in occasione della Terza conferenza nazionale del Care Leavers Network, i ragazzi e le ragazze di Agevolando hanno portato la loro voce e le loro 23 raccomandazioni in Senato (guarda il video). Non solo per sé, ma per tutti quelli che restano invisibili. Perché ogni care leaver è, prima di tutto, una persona con diritti, sogni e un valore da riconoscere.
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