Be Your Hero incontra i minori stranieri non accompagnati: a Lucca uno spinoff del percorso Bella storia

03/06/2025

Tre giornate intense, venti ragazzi, una sola sfida: scoprire i propri “superpoteri" attraverso fiducia, ascolto e movimento. Dal 9 all'11 maggio a Lucca, Be Your Hero – il format educativo ideato da Sineglossa e già sperimentato nell'ambito del programma Bella storia. La tua – ha incontrato per la prima volta un gruppo di minori stranieri non accompagnati, accolti da diverse comunità del territorio. Il camp si inserisce nell'ambito del programma Bella Storia promosso da Fondazione Unipolis ed è stato realizzato grazie alla collaborazione con il progetto GRANDE! Giovani stRanieri Accompagnati Nei percorsi Di InclusionE, un modello di intervento integrato che consente a MSNA in procinto di diventare maggiorenni e ad ex-MSNA in prosieguo amministrativo, di affrontare il passaggio dal contesto protetto all'autonomia. Si ringrazia in particolare COSPE, tutto lo staff di volontari del Centro Nazionale per il Volontariato di Lucca, i giovani volontari europei dei Corpi Europei di Solidarietà e l'associazione Tutori Volontari MSNA della Toscana.

A Sineglossa, un'organizzazione culturale che disegna modelli di sviluppo sostenibile applicando i processi dell'arte contemporanea in risposta alle sfide globali, abbiamo chiesto di portare il proprio know-how su processi e tecniche per l'educazione alle life skills nelle e negli adolescenti in un contesto inedito per entrambe le nostre organizzazioni. 20 i partecipanti, provenienti da provenienti da Albania, Burkina Faso, Egitto, Gambia, Marocco, Pakistan, Tunisia e Senegal.

«Era la prima volta che Be Your Hero si cimentava con un target composto da minorenni non accompagnati, con background migratorio» racconta Tommaso Sorichetti, trainer di Sineglossa. Un background che, come sottolinea, «significa persone che sono arrivate in Italia da sole, spesso seguendo tragitti pericolosi e psicologicamente provanti, immesse in percorsi burocratizzati e spersonalizzanti. Significa vivere giornate tra scuola e comunità, in una condizione psicologica fragile, difficile da comprendere davvero se non la si è vissuta in prima persona».

Attraverso l'Art du Déplacement – disciplina di movimento che valorizza il corpo nello spazio urbano senza competizione – i ragazzi hanno riscoperto il piacere di muoversi, mettersi alla prova e affrontare gli ostacoli, sia fisici che interiori. «È stato spaesante per loro praticare uno sport in cui non ci fossero punti, né vincitori, né gare – aggiunge il trainer –. L'ADD li ha aiutati a incuriosirsi di nuovi movimenti, prendersi il tempo di imparare e capire come gestire la paura. Ho visto in tanti incoraggiarsi e osservare chi ne sapeva più di loro».

Accanto all'attività fisica, i pomeriggi sono stati dedicati allo sviluppo delle soft skills, con una struttura ripensata per accogliere le specificità culturali e linguistiche del gruppo. I formatori hanno lavorato su quattro “superpoteri": Curiosità, Empatia, Ottimismo e Tenacia, utilizzando materiali visivi immediati e creando momenti di condivisione informale sotto le tettoie dei parchi e tra i bastioni della città.

«Nonostante la fatica e la stanchezza, ogni pomeriggio sono rimasti con noi per riflettere su ciò che era successo. – prosegue il racconto – Abbiamo lavorato molto sulla loro solitudine, sul dare voce al mondo interiore, sul creare una situazione di fiducia e rispetto che li facesse sentire abilitati a esprimersi».  Elena Sofia Doria, trainer di Sineglossa, lavora spesso con adolescenti: «...ma in questa esperienza ho riscoperto quanto la cura, la presenza e il rispetto possano incidere nel creare uno spazio sicuro. Quando i ragazzi hanno sentito di poter essere accolti senza giudizio, hanno iniziato a fidarsi, a cercare lo sguardo, a sorridere davvero. Questo ha reso l'esperienza non solo formativa, ma profondamente umana.».

In soli tre giorni, i trainer hanno osservato una trasformazione tangibile: «C'è stata una crescita impressionante della loro consapevolezza. Hanno iniziato ad ascoltare, a rispettare, a prendersi cura dei luoghi, a comprendere il valore di attività non competitive. E forse, cosa più preziosa, hanno iniziato a guardare noi adulti non come figure burocratiche, ma come alleati autentici, lì per loro e con loro».

Lo spinoff lucchese di Be Your Hero dimostra la forza di un approccio educativo che mette al centro l'individuo, anche nei contesti più fragili. «Realizzare il campus Be Your Hero con minori stranieri non accompagnati ha mostrato che il tema delle soft ski​lls - inteso come osservare se stessi e le altre persone - si conferma uno strumento valido per la crescita personale degli adolescenti. Infatti, nel corso dell'attività pomeridiana dedicata alla riflessione sulle proprie capacità e su quelle altrui, i partecipanti hanno trovato uno spazio per raccontare la propria storia e per condividere il proprio vissuto come migranti, dimostrando un forte bisogno di poter parlare di sé». Alessia Tripaldi, Responsabile Formazione di Sineglossa e ideatrice della metodologia Be Your Hero.

Un'esperienza che non è solo formazione, ma riconoscimento e possibilità, in continuità con l'obiettivo di Bella storia, il programma nato per offrire ai giovani in situazioni di vulnerabilità, occasioni di crescita e di abilitazione personale.

Scopri di più su obiettivi e attività di Bella storia, visita la pagina dedicata.


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