Welfare

​​​​​​​​​Crediamo nella necessità di miglioramento della qualità della vita delle persone, a tutela del diritto universale al benessere psico-fisico. Stimoliamo azioni e soluzioni che riducano il divario tra bisogni e servizi, in particolare in ambito sociosanitario con particolare attenzione per chi ha difficoltà di accesso.​

Risorse economiche 2025​  26%

del totale impiegato per le attività​ ​​​


Obiettivi

Favorire il benessere psico-fisico, offrendo servizi sociali e sanitari indirizzati a chi ha difficoltà di accesso o sviluppando strutture e servizi di prossimità.  

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Scenario

Il 7,6% della popolazione italiana ha dichiarato di aver rinunciato a visite mediche o accertamenti diagnostici, rispetto al 6,3% del 2019. Le principali cause di questa rinuncia sono liste d'attesa prolungate, motivi economici e difficoltà logistiche. Fonte: ISTAT, 2023 

In Italia si stima che oltre 10.000 persone vivano in insediamenti informali (campi, baraccopoli, edifici occupati), con un accesso ai servizi sanitari fortemente limitato. Fonte: Medu – Medici per i Diritti Umani, 2023. 

Da Bolzano a Reggio Calabria, la carenza di operatori del SSN attraversa tutta l'Italia, e le due realtà agli antipodi dello Stivale risultano essere - su 5 categorie di professionisti individuati come benchmark - in ben 3 casi le province italiane con una delle sproporzioni più marcate tra personale sanitario e popolazione target di riferimento. Fonte: Cittadinanzattiva, “Bisogni di salute nelle aree interne, 

tra desertificazione sanitaria e PNRR", 2023​ 

Favorire l'accesso alla salute e alle cure da parte delle persone anziane, in situazione di fragilità economica e sociale. 

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Scenario

In Italia 13,9 milioni di persone hanno più di 65 anni, ma solo il 6,8% riceve assistenza domiciliare. Fonte: ISTAT 2023.  

Nel biennio 2021-2022, il 24% degli ultrasessantacinquenni in Italia ha dichiarato di aver rinunciato, nei 12 mesi precedenti l'intervista, ad almeno una visita medica o un esame diagnostico necessario, coinvolgendo oltre 3 milioni di anziani. La rinuncia è più frequente tra le donne – 25 per cento, contro il 21 per cento fra gli uomini – e fra le persone in difficoltà economica o con una bassa istruzione. Fonte: Sorveglianza "Passi d'Argento" dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), 2024  

Tra le cause di rinuncia alle visite: il 55% dice di non fare esami e visite perché l'attesa è troppo lunga, il 13% per via delle difficoltà nel raggiungere le strutture sanitarie, troppo distanti o non collegate con mezzi di trasporto pubblici, mentre il 10% rinuncia per i costi troppo elevati. Fonte: Sorveglianza "Passi d'Argento" dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), 2024 ​

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Progetti