Creare un contesto idoneo allo sviluppo sostenibile, accelerare il decoupling tra crescita economica e pressione ambientale, affrontare la dimensione sociale della transizione ecologica del sistema produttivo, favorire lo sviluppo dei territori e la loro resilienza e promuovere un modello economico orientato allo sviluppo sostenibile: ecco quello che chiedono le imprese e il mondo della finanza al Governo, mentre rinnovano gli impegni assunti con la sottoscrizione, nel 2017, del “Patto di Milano".
È quanto è contenuto nel documento congiunto che le dieci associazioni imprenditoriali italiane più rappresentative (Alleanza delle Cooperative Italiane, Confagricoltura, Confartigianato Imprese, CIA-Agricoltori Italiani, Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA), Confcommercio, Confindustria, Federazione Banche Assicurazioni e Finanza (FeBAF), Unioncamere e Utilitalia) hanno presentato a Milano, durante la conferenza “Le imprese e la finanza per lo sviluppo sostenibile. Opportunità da cogliere e ostacoli da rimuovere", svoltasi presso l'Auditorium di Assolombarda, nell'ambito del terzo Festival dello Sviluppo Sostenibile (21 maggio-6 giugno), promosso da ASviS.
Il Presidente di ASviS Pierluigi Stefanini ha sottolineato come “la sostenibilità è sempre più considerata un fattore strategico dalle imprese oltre ad essere un importante elemento valoriale e reputazionale. Allo stesso tempo, il mondo della finanza guarda con sempre più attenzione a realtà imprenditoriali innovative, rispondenti ai criteri Environmental, Social and Governance (ESG). Tali criteri obbligano ad un cambiamento di prospettiva e ad investire non tanto nell'ottica di un vantaggio immediato, ma in una prospettiva di medio-lungo termine".
Il cambiamento verso un modello di sviluppo sostenibile si direbbe avviato e le imprese italiane potrebbero diventare un vero e proprio propulsore se fossero incoraggiate alla transizione da politiche di “sistema" che rimuovano i freni a questo processo. Da questo punto di vista, il Portavoce di ASviS Enrico Giovannini ha messo in evidenza che “l'Agenda 2030 riconosce alle imprese e alla finanza un ruolo fondamentale, ed è evidente il cambiamento culturale che sta avvenendo, anche in Italia. Il nostro Paese è ricco di aziende virtuose rispetto allo sviluppo sostenibile, ma questo non vale ancora per il sistema nel suo complesso, anche per l'assenza di politiche adeguate. Il documento unitario elaborato grazie all'ASviS dà un segnale forte al Governo e alle altre istituzioni. Ora, però, bisogna passare ai fatti e ci auguriamo che il Presidente del Consiglio convochi quanto prima il tavolo proposto dalle associazioni, anche in vista della preparazione della prossima Legge di Bilancio".
Nel corso dell'incontro, nel quale sono intervenuti molti protagonisti del mondo economico nazionale, insieme all'Amministratore Delegato di Unipol Gruppo S.p.A. Carlo Cimbri, sono stati diffusi anche i dati di una recente indagine di Eumetra dalla quale emerge che il 72% delle persone ritiene che le imprese dovrebbero occuparsi seriamente di sostenibilità e il 67% ritiene giusto che le imprese, di qualsiasi dimensione (ma soprattutto le grandi), tengano conto degli Obiettivi di sviluppo sostenibile anche se ciò dovesse significare un aumento dei prezzi dei prodotti o dei servizi.
Nel corso del convegno di oggi sono state presentate diverse iniziative, tra cui il Padiglione Italia a Expo 2020 di Dubai, pensato per sottolineare l'impegno del sistema Paese sui temi della sostenibilità, e l'impegno per lo sviluppo sostenibile dei 65 atenei appartenenti alla Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS).
L'evento conclusivo del Festival, che si svolgerà nel pomeriggio del 6 giugno nell'Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, presenterà alle istituzioni i frutti della riflessione maturata durante la manifestazione e indicherà i prossimi passi da intraprendere per portare l'Europa e l'Italia su un percorso di sviluppo sostenibile. Nel corso dell'incontro si avranno interventi dell'economista Jeffrey Sachs (Direttore del Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite) e di rappresentanti di tutte le forze politiche, a rimarcare la trasversalità dell'Agenda 2030, che impone a tutti un cambiamento nelle priorità delle scelte collettive.